FEDERICA CIPRIANI
Biografia
Vivo l’arte come uno strumento di ricerca e la mia ricerca è l’Armonia.
Utilizzo un alfabeto, fatto di sagome e colori, di ripetizione e vuoto.
Le farfalle, protagoniste in questo ciclo di opere, nella loro eleganza fragile e leggera, concorrono insieme ai volumi, ai colori e alla forma che esse prendono, a dar vita a quello studio armonico di forma nello spazio che è soggetto finale di ogni mia composizione.
Indago l’armonia nel bilanciamento dei pieni e dei vuoti, nel fondersi dei colori gli uni negli altri, nelle diverse prospettive che i livelli compositivi creano.
La ricerca dell’armonia non è esclusivamente fine ultimo ma processo che nasce nell’atto stesso della preparazione dell’opera e nella dilatazione ed astrazione spazio temporale in cui vivo nel momento della produzione: il taglio a mano di centinaia di sagome, la lavorazione dei materiali e il loro fondersi insieme mi proietta in una dimensione parallela.
È sottile il confine tra movimento e staticità.
Tutta la mia produzione utilizza come materiale la carta: resistente e fragile in egual misura, mi permette di costruire architetture tridimensionali e impalpabili.
È la carta che rende vive le mie opere: infatti le sagome se esposte a corrente d’aria, o anche solo a un flebile soffio, si muovono rendendo la percezione del movimento, simulata nella composizione, reale a tutti gli effetti.
I profili nascono da carta di riciclo carta comune (da pacchi, velina, da lucido..) da pagine di libri dimenticati, vecchi e ingialliti che assumono ora nuova collocazione, nuova vita.
I materiali che utilizzo come supporto sono diversi consentendomi declinazioni sempre nuove.
Le mie opere nascono quindi dall’incontro tra la mia indole artistica e la formazione artigiana, tra il sentire e il razionalizzare, tra movimento e staticità, libera casualità e statico rigore: stadi discordanti che tutti insieme mi appartengono.