ART DIRECTOR: MARIA GABRIELLA DAMIANI

GIANMARIA GIANNETTI

Biografia

Nelle sue opere, Gianmaria Giannetti eccita, scuote e colpisce l’attenzione dello spettatore traghettandolo attraverso un personalissimo viaggio introspettivo. Personaggi strani, alieni venuti dallo spazio, un po’ funesti, ma buffi sono quelli che si affacciano dai suoi lavori in cui l’artista sceglie di raccontarci di una vita passata, lontana ma non troppo, vissuta però con gli occhi del “ragazzo” di oggi.

“L’associazione di una invasione aliena, così come la spiegazione della morte ha del surreale e dell’assurdo per la sensazione tragica che entrambe le situazioni provocano. Con “mondo alieno” io intendo tutto ciò che è diverso da noi, al di fuori di noi, perché difficile da conoscere. L’idea della morte è qualcosa che spaventa la maggior parte delle persone. Ho tentato di far emergere una trasversalità tra i due concetti, per sdrammatizzare due temi difficili ed invitare il pubblico ad avvicinarsi con un differente approccio, certamente più ironico, fino a vedervi altro”. (G.G.)

“Ha il fascino dell’eccentrico Giannetti, l’irriverente compostezza dell’outsider captato dal sistema. Un magnetismo personale che nella pittura trova un puntuale riscontro, mediante la creazione d’immagini ironiche e attraenti, sottilmente provocatorie e animate da un’attitudine multiculturale. Il suo vocabolario è composto da frammentate annotazioni, sia iconiche che testuali, ricomposte in un package pittorico e registrate con spontaneità infantile. Un’accumulazione di elementi dissimili, che entrano in un impianto formale preesistente, frantumandone l’unità e creando un sistema di pause e accostamenti.
L’artista semplifica l’immagine attraverso un tratto veloce che delinea e campisce le figure, relegandole su un piano strettamente bidimensionale. Un movimento ritmico lega fra loro le sue maschere ossessionanti, la cui irruente presenza aggetta da fondi sbiaditi di vecchie immagini in bianco-nero. Il ricordo, flebile, si cristallizza in immagini caleidoscopiche, cronologicamente sospese, in cui attitudini, linguaggi e iconografie antiche si combinano ad un immaginario futuristico.
I suoi curiosi personaggi assumono la moderna condizione di segni: figure umane stilizzate e metamorfiche dotate di una peculiare forza comunicativa e animate da una tensione irrisolta tra il mondo fittizio dei cartoons e quello della realtà umana, spesso fatta di angoscia e degrado. Un’universalità meticcia basata sulla categoria della simbiosi e dell’ibridazione.
Ricorrendo ad immagini di repertorio, Giannetti pone in discussione le consuete strutture socio-culturali, provocando ripetutamente lo spettatore. Un attacco al mondo borghese e perbenista, compiuto inscenando figure aberranti, caricature di uomini mediocri stagliati su scenari anonimi come quelli davanti ai quali, un tempo, negli studi fotografici, si ponevano compiaciuti effigiati.
La sua realtà scarnificata, manipolata con leggerezza, dispiegata senza timore, è composta da un repertorio iconico assolutamente personale, perfettamente riconoscibile nella sua ridondante sintesi. Abolizione di regole prospettiche, segni volutamente acerbi e taglienti, immagini fumettistiche, puerili nella resa, ma concettualmente inquietanti, sono gli ingredienti di una figurazione di sicuro impatto, di fronte alla quale si resta attoniti e inermi; un universo parallelo in cui rifugiarsi riacquisendo la dimensione infantile, senza perdere, però, coscienza e consapevolezza dell’età adulta”. (Carmelo Cipriani)

 

Gianmaria Giannetti è nato a Milano nel 1974. Si laurea in Filosofia Estetica presso l’Università degli Studi di Milano.
Artista poliedrico, i cui lavori, che siano dipinti o installazioni, sono sempre veicolati dalla sua poesia sperimentale che li muove e li anima, permeati da un sottile e malinconico senso di ironia.
Un folto curriculum movimenta la vita artistica di Giannetti che risultò vincitore della Palma d’oro per l’arte contemporanea a Cannes nel 2011.
Ha pubblicato due lavori poetici: Escatologia (di una piuma), Ed Il Filo, Roma; Appunti di un terrestre, GiulioPerronEditore, Roma.
Vive e lavora tra Bari e Genova.

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