Un’esposizione imperdibile che esplora la ceramica d’autore con opere di maestri del ‘900 e contemporanei
Nelle viscere della terra vesuviana, a pochi chilometri da Pompei, il tempo si è fermato nel 79 d.C., custodendo gelosamente storie umane tra le ceneri dell’eruzione. Una di queste storie riemerge oggi al Museo Archeologico di Terzigno – MATT con l’inaugurazione della nuova esposizione permanente “Il Tesoro di Terzigno. Ori e argenti della Villa 2”. Tra i reperti in mostra, spiccano i raffinati monili appartenuti a una giovane donna, ritrovata con i suoi gioielli in una delle stanze della villa, in una scena che sembra raccontare un dramma antico.
Chi era la donna dai gioielli d’oro?
Nel triclinium della Villa 2, il grande ambiente in cui gli abitanti cercarono rifugio dalla furia del vulcano, sono stati rinvenuti gli scheletri di cinque persone. Tra loro, una giovane donna che portava al collo tre splendide collane d’oro: una con pendente a forma di luna crescente, una in oro e smeraldi e un’altra finemente lavorata con motivi a foglia. Al polso, bracciali d’oro modellati a forma di serpente con occhi di vetro verde, simbolo di protezione e potere nell’iconografia romana. Ma l’elemento più intrigante è stato ritrovato sotto il suo bacino: una piccola borsetta di stoffa con dentro 21 denari d’argento.
Cosa racconta questa scena? Era il tentativo disperato di mettere in salvo i propri beni? O forse quei monili svelano un indizio sul suo status sociale?
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